Affrontare le normative ambientali in evoluzione in Italia e ottenere un vantaggio competitivo attraverso il carbon accounting
Mentre le aziende di tutto il mondo si muovono verso la sostenibilità, il carbon accounting è diventato uno strumento essenziale per monitorare e ridurre l’impatto ambientale. Così come la contabilità finanziaria misura le prestazioni economiche, il carbon accounting consente alle imprese di valutare e gestire le loro emissioni di gas serra (GHG). Con l’Italia che spinge verso obiettivi climatici ambiziosi, le aziende devono dotarsi degli strumenti giusti per allinearsi alle normative in evoluzione e alle aspettative dei consumatori.
La crescente domanda di responsabilità ambientale in Italia
L’Italia sta vivendo un significativo cambiamento nel suo quadro normativo ambientale, spinto da iniziative nazionali e dagli ambiziosi obiettivi climatici dell’Unione Europea. Con l’intensificarsi degli sforzi dell’UE per combattere il cambiamento climatico, l’Italia sta rafforzando le normative che pongono le aziende in prima linea nella sostenibilità. Un punto cardine in questo ambito è la Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità delle Imprese (CSRD), recepita in Italia con il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125 e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 10/09/2024 e che impone requisiti stringenti alle aziende per divulgare in modo trasparente il loro impatto ambientale, in particolare le loro emissioni di gas serra (GHG).
Il Decreto si applica con la seguente timeline alle società con i seguenti criteri dimensionali e forme giuridiche.
Criteri dimensionali e timeline di applicazione:
Timeline | 2025 (esercizi 2024) | 2026 (esercizi 2025) | 2027 (esercizi 2026) |
Ambito di applicazione | Imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico che, alla data di chiusura del bilancio, superano: Dipendenti medi occupati durante l’esercizio: + 500 | Imprese di grandi dimensioni che soddisfano almeno due dei tre criteri seguenti: Totale dello stato patrimoniale: + 25.000.000 € ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: + 50.000.000 € dipendenti medi occupati durante l’esercizio: + 250 | Alle piccole e medie imprese quotate, a eccezione delle microimprese. Agli enti piccoli e non complessi e alle imprese di assicurazione e riassicurazione captive purché non siano microimprese. |
Forme giuridiche:
- Società per azioni
- Società in accomandita per azioni
- Società a responsabilità limitata (qualora abbiano quali soci le società costituite nelle forme dell’allegato I alla direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013)
- Società in nome collettivo (qualora abbiano quali soci le società costituite nelle forme dell’allegato I alla direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013)
Inoltre, il Decreto si applica anche ai seguenti soggetti indipendentemente dalla loro forma giuridica:
- imprese di assicurazione
- enti creditizi
Le aziende italiane che non rispettano queste normative affrontano gravi conseguenze, tra cui sanzioni finanziarie (fino a 125 mila euro per le società di revisione e 50 mila euro per i revisori della sostenibilità), danni alla reputazione e perdita di fiducia dei consumatori. In un’economia in cui la reputazione del marchio è sempre più legata alla responsabilità ambientale, il costo dell’inazione è elevato. Le aziende che non si adeguano a questi standard rischiano di essere percepite come arretrate in un mercato in cui la sostenibilità sta diventando un’aspettativa non negoziabile.
Parallelamente, il comportamento dei consumatori in Italia sta cambiando rapidamente. Un sondaggio del 2023 della Camera di Commercio Italiana ha rivelato che oltre il 65% dei consumatori italiani considera l’impronta ambientale di un’azienda come un fattore decisivo nelle decisioni di acquisto. Questo trend riflette un cambiamento sociale più ampio: i consumatori italiani non stanno solo osservando il movimento per la sostenibilità, ma lo stanno guidando. Il consumo eco-consapevole è in aumento, e le aziende che non si adattano rischiano di perdere quote di mercato a favore di concorrenti più responsabili sul piano ambientale. Ciò significa che la sostenibilità non è più solo una questione di conformità normativa, ma sta diventando un elemento centrale della strategia aziendale, vitale per attrarre e mantenere una base clienti sempre più esigente.
Sfruttare il carbon accounting per un vantaggio strategico
Le imprese che implementano sistemi di carbon accounting non solo soddisfano i requisiti normativi, ma si posizionano anche per ottenere successo strategico. Ecco alcuni dei principali vantaggi:
- Vantaggio competitivo: La trasparenza negli sforzi di sostenibilità aiuta le aziende a distinguersi in un mercato competitivo. I consumatori italiani sono sempre più propensi a supportare marchi con un impegno visibile nella riduzione della loro impronta di carbonio.
- Risparmi sui costi: Il carbon accounting fornisce preziose informazioni sull’uso dell’energia e sulle inefficienze operative, permettendo alle aziende di ottimizzare i processi e ridurre i costi. Per molte aziende, questi risparmi diventano significativi nel tempo.
- Mitigazione dei rischi: Con le normative ambientali in costante evoluzione in Italia e nell’UE, le aziende che gestiscono proattivamente le proprie emissioni di carbonio sono meglio preparate per affrontare futuri cambiamenti normativi, evitando interruzioni o sanzioni finanziarie.
Affrontare le sfide uniche del carbon accounting in Italia
Il quadro normativo dell’Italia, così come le sue condizioni ambientali, varia da regione a regione. Le differenze regionali nell’applicazione e la complessità dell’economia italiana presentano sfide uniche per le imprese che cercano di implementare sistemi efficaci di carbon accounting.
- Disponibilità e precisione dei dati: Molte piccole e medie imprese (PMI) in Italia faticano a raccogliere dati completi sulle emissioni, specialmente da partner esterni. Garantire dati accurati da tutte le operazioni aziendali è essenziale per un carbon accounting credibile, ma può richiedere molte risorse.
- Cambiamento culturale verso la sostenibilità: Sebbene la consapevolezza sulla sostenibilità stia crescendo, molte aziende italiane sono ancora nelle fasi iniziali dell’integrazione di questa pratica come strategia centrale. Trasformare la sostenibilità da requisito normativo a indicatore chiave di performance richiede un cambiamento culturale, dove le metriche ambientali vengono trattate con la stessa importanza di quelle finanziarie.
- Innovazione: molte imprese ancora non riescono ancora a vedere quanto un percorso che porta una maggiore consapevolezza degli impatti ambientali che genera, non consente di immaginare nuove forme di business o di rivedere i processi interni in termini di efficientamento e di trasformazione innovativa.
- Ottimizzare il carbon accounting con strumenti avanzati
Un carbon accounting accurato ed efficiente inizia con una chiara comprensione del profilo di emissioni di un’azienda, come discusso nel nostro precedente articolo su Il calcolo della carbon footprint delle aziende. Le aziende devono considerare le emissioni attraverso tre ambiti:
- Scope 1: Emissioni dirette da fonti possedute o controllate.
- Scope 2: Emissioni indirette dall’acquisto di elettricità, vapore, riscaldamento e raffreddamento.
- Scope 3: Altre emissioni indirette, come quelle della catena del valore, del trasporto e della gestione dei rifiuti.
Le aziende si stanno sempre più rivolgendo a piattaforme digitali per ottimizzare questi processi. Piattaforme come Metatons ESG offrono l’automazione nella raccolta dei dati, l’integrazione di più fonti di dati e analisi in tempo reale, permettendo alle aziende di monitorare, segnalare e ridurre accuratamente le emissioni. Allinearsi con il quadro normativo italiano
Il quadro normativo italiano riflette l’impegno del paese verso gli obiettivi climatici dell’UE, inclusa l’adesione al Green Deal Europeo, che mira a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Tuttavia, l’Italia ha storicamente affrontato difficoltà nell’implementazione tempestiva delle direttive europee, come la Direttiva Quadro sui Rifiuti del 2008 e il Protocollo di Kyoto, spesso con un’applicazione disomogenea tra le regioni.
Per le aziende che operano in Italia, il carbon accounting è essenziale non solo per conformarsi alle normative, ma anche per affrontare queste complessità. L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, gestisce il sistema nazionale di scambio delle emissioni, richiedendo alle aziende di monitorare e comunicare le loro emissioni, specialmente nei settori ad alta intensità energetica. Per le imprese che riescono a ridurre significativamente le loro emissioni di carbonio, questo sistema offre l’opportunità di vendere le quote di emissioni non utilizzate, incentivando ulteriormente gli sforzi di sostenibilità.
Inoltre, la Legge sugli Eco-Reati (68/2015) in Italia impone severe sanzioni per le violazioni ambientali, sottolineando l’importanza di un monitoraggio accurato delle emissioni per evitare responsabilità legali. Le aziende che non rispettano le leggi ambientali rischiano multe, la revoca delle licenze e procedimenti penali.
Sbloccare opportunità per il futuro
Man mano che l’Italia implementa l’agenda Fit for 55 dell’UE e si avvicina a obiettivi di riduzione delle emissioni sempre più rigorosi, le aziende che danno priorità al carbon accounting e alla sostenibilità saranno meglio posizionate per prosperare in questo contesto normativo in evoluzione. Le imprese che dimostrano un impegno chiaro e trasparente verso la sostenibilità non solo riducono il rischio regolatorio, ma rafforzano anche i legami con consumatori, investitori e partner.
La domanda di sostenibilità non è una tendenza passeggera, rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui le aziende devono operare. Le imprese che agiscono ora per integrare il carbon accounting nelle loro strategie centrali saranno meglio preparate ad affrontare le sfide future, cogliere nuove opportunità e ottenere un successo a lungo termine.
Inizia oggi il tuo percorso di sostenibilità
Per le aziende italiane, il carbon accounting non è più solo una responsabilità ambientale: è un imperativo aziendale. Con l’evolversi del quadro normativo e il cambiamento delle aspettative dei consumatori, le imprese devono prendere misure proattive per misurare e gestire il loro impatto ambientale.
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